Giro d’Italia 2022, Top/Flop del giorno
La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2022.
TOP
Alessandro Covi (UAE Team Emirates): Splendida vittoria del 23enne di Taino, che firma probabilmente l’impresa più bella di questo Giro al termine di una fuga solitaria di più di 50 chilometri partita sul Passo Pordoi, la Cima Coppi di questa edizione della Corsa Rosa. Il giovane talento della formazione emiratina, ben protetto anche dal compagno di squadra Davide Formolo, si gestisce con intelligenza sia nel tratto successivo al Pordoi, sia sulla dura salita finale del Passo Fedaia, dove resiste al ritorno di Novak e Ciccone andando così a conquistare quel successo sfiorato già in due occasioni lo scorso anno.
Jai Hindley (Bora-hansgrohe): L’australiano, che in salita era finora apparso il più forte, decide di giocarsi tutto sull’ascesa finale e la sua si rivela una mossa vincente. Il 26enne, grazie anche al supporto del preziosissimo Lennard Kamna, riesce infatti a staccare Richard Carapaz a più di due chilometri dal traguardo, rifilando quasi un minuto e mezzo all’ecuadoriano e andando così a vestire la Maglia Rosa a quasi due anni di distanza dall’ultima volta. Ora non gli resta che completare l’opera nella crono finale, ma il vantaggio accumulato sembra rassicurante e questa volta dovrebbe consentirgli di salire sul gradino più alto del podio.
Davide Ballerini (Quick-Step Alpha Vinyl): Già in fuga per molti chilometri nella tappa di ieri, il 27enne va all’attacco anche oggi e non si limita a stare a ruota, ma si mette a tirare in testa al drappello degli attaccanti portandolo a spasso per tanti chilometri per cercare di accumulare più vantaggio possibile e agevolare un’azione del compagno di squadra Mauri Vansevenant. Il belga però si spegne sulle prime rampe del Pordoi, il canturino invece no, tanto che, nonostante la fatica fatta, riesce a rientrare nel gruppetto all’inseguimento di Covi al termine della discesa successiva. Alla fine, il suo gran lavoro non porta a nulla a lui e al suo team, ma lo sforzo è assolutamente da premiare.
FLOP
Richard Carapaz (Ineos Grenadiers): Cede proprio sul più bello il campione olimpico, che sembrava avere la situazione sotto controllo ma che crolla sotto gli scatti di Hindley nel finale del Passo Fedaia, accusando un minuto e mezzo di ritardo dall’australiano in circa due chilometri, sintomo di una crisi dalla quale oggi non sarebbe riuscito a salvarsi in nessun caso. Sperava di ripetersi in Maglia Rosa a Verona come tre anni fa, ma a questo punto quasi sicuramente non accadrà.
Mikel Landa (Bahrain Victorious): Mette la sua squadra a lavorare in testa al gruppo sin dai primi chilometri e per buona parte della tappa, ma alla fine si capirà che non è per fare corsa dura e dare l’assalto alla Maglia Rosa ma, al contrario, per tenere un ritmo regolare. Il basco, infatti, è in giornata no, e sulla salita conclusiva è il primo dei tre big a cedere. Poi si riprende un po’ e, nel finale, riesce a riacciuffare e superare Carapaz, più in crisi di lui, ma non gli basta per agguantare il secondo posto in classifica.
Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vinyl): È tra gli iniziatori della fuga di giornata e si dimostra tra i più interessati a far guadagnare terreno al drappello di testa, tanto che mette Davide Ballerini a tirare per tanti chilometri. Peccato però che, sulle prime rampe del Passo Pordoi, il belga è uno dei primi a cedere, rendendo così vano tutto il lavoro fatto dal compagno di squadra. Giornata dunque da dimenticare per il 22enne, che conclude malamente un Giro con più ombre che luci.
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